Un itinerario pensato per ripercorrere i luoghi dove questo eroe ha combattuto nella fase finale della Grande Guerra. Ermes Aurelio Rosa, dopo la fine del conflitto, ha passato tutte le sue ferie estive sul suo monte Grappa, ogni anno posava una o più targhe nei luoghi a lui tanto cari dove aveva visto morire compagni d’armi ed amici. Autore di uno dei più bei diari del conflitto, questa Escursione sul Monte Grappa vuole ripercorre gli stessi sentieri raccontati nel libro, con particolare attenzione proprio al monte Pertica, autentico calvario per entrambi gli schieramenti in tutto l’ultimo anno di guerra.
DURATA: giornata intera, 4 di cammino con un dislivello totale di circa 400 mt
PRANZO: presso il rifugio Bocchette
DIFFICOLTA’: media, l’itinerario presenta due salite brevi ma abbastanza impegnative
NUMERO PARTECIPANTI: massimo 50 persone
ACCOMPAGNATORI: è prevista una guida professionista abilitata ogni 20/25 partecipanti
Il monte Pertica: in tutto l’ultimo anno di guerra è stato il calvario di entrambi gli schieramenti.
Dalle Bocchette al Pertica: Il Calvario del Grappa
Il percorso parte dal rifugio Bocchette (1322 mt) per una facile strada bianca, dopo una breve e non impegnativa salita una secca svolta a sinistra si addentra nel bosco.
In circa 20 minuti di facile passeggiata, si giunge nei pressi della svolta di Cà Tasson, divenuto celebre per le epiche azioni del capitano Ettore Viola e dei suoi arditi durante la Grande Guerra.
Da questo punto il percorso prosegue per lo più pianeggiante fino ad un bivio dove, con una ripida ma corta salita si giunge in località Giarine e da qui ai piedi del monte Pertica. Una piacevole discesa tra boschi di faggio riporterà il gruppo al luogo della partenza.
Tramonto lungo il Brenta: Villa Erizzo Luca ed Hemingway a Bassano del Grappa
Poco a nord dal celebre ponte in legno del Palladio, sulla riva est del fiume, sorge Ca’ Erizzo, un’elegante struttura del ‘400, con successivi rifacimenti e abbellimenti.
Nel 1918 la villa fu residenza della Sezione Uno delle ambulanze della Croce Rossa Americana. Tra i volontari autisti c’era anche Ernest Hemingway, il cui racconto MS 843 del 1919 intitolato “The Woppian Way” o “The passing of Pickles Mc-Carty” prende le mosse proprio da Ca’ Erizzo e dagli Arditi ch’erano ivi pure accantonati. In una parte del complesso, restaurato con intelligenza dall’attuale proprietario dott. Renato Luca, ha sede il Museo Hemingway e della Grande Guerra, che ospita inoltre una “Collezione Hemingway” con una vasta documentazione.
“A Bassano noi eravamo acquartierati in una vecchia villa sul Brenta, sulla sponda orientale, un po’ più in su del ponte coperto. Era grande e tutta di marmo con cipressi lungo il viale e statue ai lati, e le solite altre cose. Noi eravamo il solito gruppo di avventurieri, dai piedi piatti e con gli occhi strabici, che non potevamo arruolarci nell’esercito e avevamo ripiegato sul Servizio Ambulanze.”
Ernest Hemingway